lunedì 11 gennaio 2010

Azzera le tue Fobie con la Tecnica Cinema

             

La tecnica funziona in tutte le intense reazioni emotive, positive o negative, delle quali se ne conosce la causa, e le neutralizza. Valutate perciò bene la reazione emotiva che volete neutralizzare e fin dove volete arrivare. E' ben vero che il nostro istinto di sopravvivenza ci protegge da azioni rischiose, ma è sempre meglio evitare.

Cosa voglio dire con questo? Se tu hai la fobia dei serpenti e fai la tecnica cosi bene che ti senti addirittura portato ad andarti a cercare un bel cobra da accarezzare, o solo al quale avvicinarti un pò troppo, cosi tanto per sfida o per provare il risultato, la cosa non mi sembra tanto ecologica, ti pare? Ma questo è un esempio anche troppo esagerato, ma andiamo su qualcosa di normale: fobia dell'altezza; la risolvi e poi ti sporgi troppo sul ciglio della montagna perché non hai più paura dell'altezza; non ti sembra anche qui un atteggiamento un pò azzardato? L'azzeramento della paura dell'altezza non è per fare certe cose rischiose, fuori del buon senso. Ok? Ma magari solo per andare in deltaplano, o solo per salire in aereo.

Procediamo.

Intanto c'è un'asserzione molto vera della PNL, e molto adatta proprio alle fobie:
Se ben tieni presente, in una fobia tu hai avuto l'abilità di imparare a svilupparla in una sola volta a seguito di qualche avvenimento; ebbene allora è anche possibile disimparare in una sola volta, velocemente come quando ti sei preso la fobia.

Tecnica:
  • mettiti comodo nella maniera che preferisci
  • se ti rilassi anche un pò tanto meglio, ma non è strettamente necessario (per un buon rilassamento darò una tecnica semplice ma efficace più avanti)
  • ora, vai indietro nel tempo ad un momento felice, o comunque un buon momento in cui eri tranquillo/a, appena prima che nascesse la fobia; prendi quella immagine e mantienila, e poi fai la stessa cosa per un'immagine tranquilla o felice dopo l'instaurazione della fobia
  • ancora queste due immagini su un posto qualsiasi del tuo corpo; esempio: pizzicati il dorso della mano avendo in mente queste due immagini e poi lasciale andare; hai ancorato. Ti servirà eventualmente più avanti nel caso magari che in un momento critico ti manchi ancora un pò di sicurezza, o anche solo per addestrarti. Anche l'ancoraggio te lo spiegherò più avanti. Per il momento, se hai capito cosa sia l'ancoraggio, su quel punto non ancorare più nient'altro. Se questo ancoraggio per te è una cosa ostica, lascia perdere e vai avanti comunque con l'esercizio; l'ancoraggio non è essenziale.
  • ora, per azzerare la fobia, ti chiedo di fare alcune cose, che tu nella tua mente puoi fare con estrema rapidità, e la tua fobia non ti disturberà più, mai più. Chiudi gli occhi.
  • ora, immagina di essere dietro una tenda, e stai guardando te stesso che sei seduto nella platea di un cinema; vedilo bene questo te stesso seduto in platea. Questo te stesso in platea però sta facendo anche lui un'azione, cioè sta vedendo a sua volta  sullo schermo del cinema l'immagine del momento felice o tranquillo prima della fobia (attenzione a tutti questi passaggi); tu da dietro la tenda vedi il te stesso in platea che sta vedendo sullo schermo la prima immagine felice estratta. Questa immagine sullo schermo è però un'immagine fissa, in bianco e nero. E tu seduto in platea la stai guardando dal di fuori, da dissociato.
  • adesso trasforma l'immagine fissa sullo schermo in un film in bianco e nero, che va da questa immagine tranquilla fino alla seconda immagine tranquilla dopo la fobia, e fai avanzare questo film con una musica allegra tipo da circo, come per esempio, anche se non è da circo: tanti auguri a teeee....... ecc. Quando arrivi alla fine, cioè alla seconda immagine, arresta il film su questa immagine, anch'essa ferma e in bianco e nero, e accendi le luci della platea, tu che sei dietro la tenda (non serve fare gesti, basta farlo con la mente).
  • Ok, ora con un salto salta dentro l'immagine fissa tranquilla di dopo fobia, ferma in bianco e nero sullo schermo, associandoti, e riproietta rapidamente il film all'indietro a colori, fino alla immagine felice di prima della fobia; le luci intanto si sono spente, tutte le persone coinvolte te compreso, cammineranno all'indietro, e tutto quanto succederà alla rovescia, proprio come quando si riavvolge la pellicola di un film, solo che in questo caso tu sarai dentro il film da primo attore. Fai ritornare indietro molto rapidamente, in un paio di secondi circa, e riaccendi le luci.
  • quindi ripeti il tutto finché non ci sarà più sensibilità alla fobia. Per verificare immaginati intensamente nel trauma al momento della fobia
  • ora fai un test ed un ricalco sul futuro: vai in un punto del tuo futuro, ed immagina una situazione simile a questo evento negativo che ti ha creato la fobia, e ........ girati ......... a guardare ad ora. Come ti senti?
  • se c'è ancora qualcosa, fai l'EMDR - vedi indietro post. Sul dito ci metti l'immagine centrale della fobia (qualche fobia sparisce anche con il semplice EMDR - ma tu fai prima di tutto l'esercizio cinema). Ricordati di mimare anche una musica allegra
  • fai il controllo dei 4 quadranti (il controllo ecologico) - vedi post "autoipnosi e automiglioramento" del 17/12/09
  • se necessario o tanto per cambiare può anche essere usata la scozzata - vedi altro post
  • su questa fobia che hai trattato, si potrebbe fare una verifica subito? Falla. Se no attendi il momento o createlo. Queste verifiche servono per completare l'eliminazione totale della fobia. Falle, più spesso che puoi, finché non ti senti veramente ben affrancato.
Fine.
Goditi la tua libertà.
                                

venerdì 8 gennaio 2010

Submodalità (o Sottomodalità) - post 2

 

Come promesso nel post precedente sulle Submodalità, del 06/01/10, eccovi un buon elenco di SubModalità.

SubModalità Visive:
  • Immagini in sequenza o staccate
  • Panoramica o particolare (in questo caso, il tipo di particolare)
  • Colore o in Bianco e Nero
  • Luminosità: gradazione
  • Dimensione dell'immagine (grandezza naturale, tutto schermo, ridotta)
  • Dimensioni dell'oggetto/i centrale/i
  • Soggetto presente nell'immagine o all'esterno di essa
  • Distanza dall'immagine del soggetto: vicino, lontano
  • Distanza dall'oggetto/i centrale/i del soggetto
  • Qualità: tridimensionale, o piatta
  • Intensità del colore o del B e N
  • Grado di contrasto
  • Immagine ferma o in movimento (in questo caso: rapido o lento)
  • Punto focale (in quali parti, dentro o fuori l'immagine)
  • Fuoco intermittente o costante
  • Angolo visivo
  • Numero delle immagini (spostamenti)
  • Ubicazione dell'immagine: in alto, davanti, in basso, e a dx o a sin)
  • Associato dentro l'immagine; dissociato fuori dall'immagine
  • Altre (sviluppare l'immaginazione)
SubModalità Uditive:
  • Volume
  • Durata
  • Velocità
  • Sequenza (interruzioni, raggruppamenti)
  • Ritmo: regolare, irregolare
  • Inflessioni (parole sottolineate, e come)
  • Cadenza
  • Pause
  • Tonalità
  • Timbro (qualità, da dove proviene il suono)
  • Unicità del suono (grave, armonioso, ecc.)
  • Suono mobile (spaziale)
  • Ubicazione
  • Mono, stereo, suoni, parole, misto, ecc.
  • Altre
SubModalità Cinestesiche:
  • Localizzazione sul corpo
  • Intensità
  • Peso
  • Pressione
  • Temperatura
  • Durata
  • Forma
  • Estensione
  • Ferma
  • Movimento
  • Grana
  • Vibrazione
  • Costante, intermittente
  • Pizzicore
  • Tagliente, smussato
  • Odore
  • Sapore
  • Altro
Ok, tutte queste SM noi le possiamo utilizzare a nostro uso e consumo per migliorare gli stati positivi e ridurre gli stati che non gradiamo.

In particolare, come vedremo in seguito su altri esercizi, potremo usare l'immagine del telecomando e del televisore, e con il telecomando modificare a piacimento l'immagine.

Tanto per ampliare il discorso: noi abbiamo tre modalità sensoriali, Visiva, Auditiva, Cenestesica (o cinestesica), ma queste sono solo i primi passi per rappresentare la nostra realtà. Infatti poi nella descrizione di una immagine noi abbiamo bisogno di molti più dettagli, dettagli che riusciamo a percepire e dettagli che neanche percepiamo coscientemente, ma che il nostro inconscio comunque fotografa. Di questi ultimi per il momento non dobbiamo preoccuparci, mentre è molto importante comunque recepire consciamente più dettagli possibili; ed ecco che entrano in gioco le SubModalità per darci una mano indispensabile per il nostro automiglioramento.

L'aspetto più interessante delle SM è ciò che accade quando noi le modifichiamo per ottenere qualcosa: alcune non produrranno alcun effetto, altre faranno poco, ma altre potranno modificare profondamente le nostre reazioni (e sono le cosiddette SM "Critiche" della nostra esperienza).

Ognuno di noi comunque avrà le sue SM specifiche su cui intervenire, e naturalmente esse si scoprono solo provandole tutte, o anche magari estraendone solo due o tre tra le più efficaci nei tre aspetti del VAK (Visivo, Uditivo, Cinestesico). E esse non sono uguali per tutte le esperienze: ogni nostra esperienza che dobbiamo trattare generalmente ha bisogno di SM piutttosto diverse. Ma tranquilli, spesso alcune vanno bene per parecchie esperienze. Si tratta solo di fare esercizio.

Nei prossimi post troverete tecniche con l'utilizzo efficace delle SM.